Lo scopo di ogni artista è arrestare il movimento, con mezzi artificiali, e tenerlo fermo, ma in tal modo che cent’anni dopo, quando lo guarderanno, torni a muoversi... (William Faulkner)
Artista contemporaneo
Modernità e classicismo nella pittura di
Maurizio Emiliani
Affermare che l'artista Maurizio Emiliani utilizza la pittura come mezzo di studio per apprendere la storia dell'arte può sembrare perlomeno inusuale. Ma è la pura verità. Da anni Maurizio Emiliani cerca di carpire i segreti dei grandi Maestri "copiando" le loro opere non in modo pedissequo ma studiando il loro modo di impastare i colori e di stenderli sulla tela cercando di "ripetere" i loro gesti, l'uso del pennello o della spatola. Una ricerca finalizzata all'acquisizione della necessaria padronanza, oltre che degli strumenti del gusto estetico del "mestiere" di pittore.
Questa sua ossessione per le soluzioni adottate nel passato anche recente dai grandi artisti, si traduce nei suoi dipinti in un intenso verismo che non nasconde la motivazione interiore del "fare" nella resa pittorica che fonde le moderne soluzioni del colore con quelle che hanno scandito nei secoli la realizzazione di grandi e piccoli capolavori.
Dotato di grandi capacità tecniche e disegnative, Maurizio Emiliani usa la pittura come mezzo investigativo sull'essenza del "tema" che, attraverso l'immagine, intende sviluppare in raffigurazioni, che non riproducono ma interpretano la realtà, organizzate in rapporti di contrappunto compositivi e cromatici. La perfezione con la quale definisce figure e cose anziché delimitare la fantasia dell'osservatore entro lo spazio definito dalla raffigurazione, stimola ed alimenta la ricerca di ciò che le forme raffigurate celano dietro la loro apparenza.
Le sue sono opere dal tono evocativo nelle quali la figura, quasi sempre femminile, è integrata nell'ambiente (paesaggistico o di interni) unificandola nello spazio in una unica visione. La nitida verità del disegno è definito da luce e colore che, grazie ad un raffinato gioco chiaroscurale, esaltano la forma morbida e fluente delle figure - spesso inserite in ambientazioni che rimandano, come citazioni, ad opere di grandi protagonisti dell'arte, da quella rinascimentale a quella contemporanea, come nel dipinto "L'arpa" nel quale la "scena" si svolge nell'androne del Castello Medievale utilizzato da Hayez per il suo celebre "Bacio" - per "raccontare" con delicatezza poetica di una bellezza perfetta, senza tempo.
Attraverso una risoluta perfezione estetica, Maurizio Emiliani esprime nei ritratti la sua non comune capacità di cogliere immediatamente, oltre che la fisionomia, la "personalità" del soggetto per svelare, attraverso la sua immagine, "l'identità interiore" della persona raffigurata.
Vittorio Esposito
(Critico d'Arte)
CHI SONO
Nato a Roma nell'aprile del 1964. I suoi primi approcci riguardanti la pittura iniziano già all'età di 7 anni. A 19 ha partecipato alla realizzazione di un libro di archeologia pubblicato dalla Biblioteca Apostolica Vaticana. Il testo della Collana Studi descriveva la tecnica del riconoscimento dell'autenticità di reperti archeologici distinguendoli dai falsi, disegnando 304 tra le più famose opere mondiali (statue, dipinti, bronzi, oggetti vari). Terminati gli studi orientati verso la grafica ha iniziato a lavorare nel settore editoriale, pur coltivando l'interesse, sempre, per il disegno e la pittura. La tecnica usata nei suoi dipinti, di chiara impronta figurativa, è olio su tela. Un filone nel quale si distingue è quello del "falso di autore" nella cui realizzazione predilige soggetti già famosi nella storia dell'arte. Le sue opere più che falsi di autore possono essere definite "copie di autore" perché nella loro rievocazione le rende contemporanee, uniche anch'esse, uniche per le ovvie differenze, e per "l'impatto visivo" simile a quello che ci hanno regalato i grandi maestri del passato e che si prestano a chi ama arredare con stile.

LE OPERE
"Proud to be a man"

Summer Rain
Olio su tela 70x50

Alta marea
Olio su tela 50x40

Gabriel
Olio su tela 50x40

"La Madonna col bambino"
Olio su tela 50x70

Twilight of the gypsy
Olio su tela 70x50

"The Violinist"
Olio su tela 50x70
Timelees
Olio su tela 50x70

"The frame"
Olio su tela 70x50

Il bacio dell'arpa
Le due giovani fanciulle rubano la scena
al "Bacio" di Francesco Hayez
Olio su tela 80x60

Los Tangueros
Olio su tavola 75x52
Omaggio a Rob Hefferan, una delle stelle nascenti più emozionanti della scena artistica contemporanea

San Francesco in metidazione
Michelangelo Merisi (Caravaggio) 1606 - Olio su tela 120x90

Il dipinto, che ritrae un momento particolarmente intenso della agiografia francescana, ha una storia critica recente, in quanto fu messo in relazione al Caravaggio dallo storico dell'arte Roberto Longhi nel 1943, come probabile opera di un imitatore di qualità, se non una copia fedele di un originale.Nel 1951 fu inserito nel catalogo della celeberrima mostra di Palazzo Reale, e in quella occasione, Danis Mahon affermò che si trattava di un originale databile al 1606, ovvero una delle prime opere del periodo napoletano del pittore.
L'attribuzione al Caravaggio convinse nel corso degli anni sempre di più gli studiosi, fino alla pulitura del 1986, che mettendo in evidenza la qualità tecnica, cancellò quasi ogni dubbio attributivo. Le prime notizie sul dipinto risalgono al 1836, quando il marchese Filippo Ala Ponzone lo donò al Comune di Cremona.
Una copia si trova nel Museo della Collegiata di Castell'Arquato (PC); il dipinto probabilmente fu eseguito per una chiesa Francescana a Napoli o Roma, e poi per vicende non conosciute, giunto a Piacenza e infine sostituito da una copia.
Fiore all'occhiello del percorso espositivo della Pinacoteca del Museo Civico, sta rivelando straordinarie sorprese: la più clamorosa è che il volto di San Francesco altro non sarebbe che l'autoritratto di Michelangelo Merisi. Il pittore avrebbe rappresentato se stesso in un atto di contrizione dopo l'omicidio commesso, nel tentativo di chiedere perdono a monsignor Ala, cremonese all'epoca governatore di Roma.
Armonie in Venezia
Olio su tela 70x 50. Omaggio a Edson Campos

Il bacio
Olio su tela 70x100
di Francesco Hayez


Il bacio più famoso di tutti i tempi. La scena, collocata in un contesto medievale, raffigura due giovani innamorati che si stanno baciando con grande passionalità. Per la travolgente carica emotiva, la raffinata scenografia, ed il forte valore civile (la tela è infatti pregna di pulsioni risorgimentali, a simboleggiare l'amor patrio e la lotta allo straniero), l'opera è considerata il manifesto dell'arte romantica italiana; per questo motivo riscosse un grande successo popolare, tanto che venne riprodotta da Hayez in altre tre copie, con piccole modifiche fra l'una e l'altra.
Narciso Caravaggio
Olio su tela 50x70
Michelangelo Merisi

Narciso è un dipinto a olio su tela (112x92) generalmente attribuito a Caravaggio dallo storico dell'arte Roberto Longhi, sebbene un dibattito ne abbia proposto l'attribuzione a pittori quali lo Spadarino, Orazio Gentileschi, Niccolò Tornioli e altri. Fu dipinto all'incirca tra il 1597 e il 1599[1].È conservato nella Galleria Nazionale d'Arte Antica a Palazzo Barberini in Roma. La trasfigurazione di un episodio della mitologia in epoca moderna, e la spontaneità della postura e dell'espressione di Narciso, che sono sicuramente tematiche vicine all'opera del pittore, fanno propendere per l'autografia del dipinto. Il formato verticale della tela concede a Caravaggio di dare vita a una figura quasi perfettamente doppia. Le braccia disposte ad arco di Narciso seguono l'andamento della tela, e dal suo profilo chino si suggerisce lo sguardo anelante e sofferente.
"Prendo in prestito corpi ed oggetti, li dipingo per ricordare la magia dell'equilibrio..." Queste le parole di Caravaggio, uno degli artisti che ha regalato all'Italia la fama di essere la culla dell'arte più grande del mondo. La mia umile riproduzione mette alla luce tutti i limiti di noi comuni mortali, di tali opere ineguagliabili e uniche!
La ragazza dagli orecchini di perla
Olio su tela 60x40
Jan Vermeer

Descrizione e stile
Su uno sfondo scuro, una fanciulla rappresentata con mezzo busto di profilo ruota la testa di tre quarti verso lo spettatore, in favore della luce che spiove da sinistra. Indossa un mantello color rame e una camicia bianca di cui si vede solo il colletto, oltre a un inusuale turbante fatto di una fascia azzurra che avvolge la testa e un drappo giallo annodato che pende dalla nuca fino alle spalle, terminando in frange azzurrine. Sebbene possa assomigliare alle figure di muse o di sibille, l'assenza di alcun attributo iconografico impedisce una reale identificazione. Il volto della ragazza, intriso di luce, mostra una rara bellezza: labbra rosse carnose e dischiuse, naso sottile e dritto, occhi grandi e vivi.
Lady in red
Olio su tela 60x80
Vladimir Volegov

In realtà il titolo del quadro è White Flowers. Un dipinto di Vladimir Volegov tipico del suo stile inconfondibile, un ritrattista, con un'ampia galleria dedicata corpi femminili carichi di sensualità ed eleganza molto spesso circondati da magiche atmosfere floreali.
La gioconda
Olio su tela 50x70
Leonardo da Vinci

Opera iconica ed enigmatica, si tratta sicuramente del ritratto più celebre della storia nonché di una delle opere d'arte più note in assoluto. Il sorriso impercettibile del soggetto, col suo alone di mistero, ha ispirato tantissime pagine di critica, letteratura, opere di immaginazione e persino studi psicoanalitici; sfuggente, ironica e sensuale, la Monna Lisa è stata di volta in volta amata e idolatrata ma anche derisa o aggredita. Vera e propria icona della pittura mondiale, rappresenta una meta obbligata per migliaia di persone al giorno, tanto che nella grande sala in cui è esposta un cordone deve tenere a notevole distanza i visitatori: nella lunga storia del dipinto non sono infatti mancati i tentativi di vandalismo, nonché un furto rocambolesco che in un certo senso ne ha alimentato la leggenda.
Cocktail in porple
Olio su tela 100x50
Maya Spielman

Maya Spielman è uno degli artisti più interessanti dello scenario artistico del sud della California già da molto tempo. Milioni di spettatori televisivi riconoscono il lavoro di Maya, anche dal suo dipinto mostrato sulla serie di realtà Khloe e Lamar, una serie televisiva settimanale. La cosa più interessante risulta essere che Maya donasse il ricavato di molti dei suoi bellissimi dipinti caratterizzati da uno stile unico, alle carità per molte degne cause.